Sportello per l'Energia Rinnovabile Facile
News
Home
Video Eventi er-re.it


Sito in Aggiornamento
Cos'è risparmio energetico e utilizzo razionale dell'energia
 
Per risparmio energetico, in senso stretto, si intende il risparmio di fonti energetiche altrimenti utilizzabili, quindi, in concreto, si intende il risparmio di petrolio, metano, combustibili solidi e materiali fissili. Questo perché in massima parte le fonti energetiche rinnovabili non si possono risparmiare, ad es. non si può risparmiare l'energia solare incidente al suolo o il vento che soffia, come si suol dire: acqua passata non macina più...

Le stesse fonti rinnovabili quindi spesso possono essere un mezzo di risparmio energetico: il loro utilizzo può ridurre il consumo di fonti energetiche altrimenti utilizzabili. Quindi il risparmio energetico è una forma di energia rinnovabile, e viceversa.

Il risparmio energetico è un fine, mentre l'utilizzo razionale dell'energia (e quindi l'applicazione delle tecnologie efficienti) è il mezzo o il metodo: è ciò che permette, nella pratica, di ridurre il consumo di risorse energetiche altrimenti utilizzabili.
Esempio di utilizzo razionale dell'energia: investendo energia per coibentare meglio la casa si ottiene un minor consumo di combustibili, (risparmio energetico passivo).
Altro esempio: investendo energia per produrre e installare sistemi di riscaldamento e/o per generazione di energia elettrica tramite sistemi FER ( risparmio energetico attivo) si avrà ancora una riduzione del consumo di combustibili.

Ciò che determina la scelta di metodi per il risparmio energetico attivo o passivo dovrebbe essere l'EROEI ( acronimo inglese per ritorno energetico sull'investimento energetico) e il ROI (ritorno economico dell'investimento). L’obiettivo è la riduzione dei consumi energetici mantenendo stessi comfort e servizi, spesso con risparmio anche economico.

Per favorire il risparmio energetico ottenibile tramite l'utilizzo razionale dell'energia e delle tecnologie efficienti possono essere stabiliti, a norma di legge, degli standard minimi di efficienza energetica, con incentivi per chi adotta misure più efficienti della norma, incentivi non necessariamente economici. Anche il risparmio di materie prime contribuisce al fine del risparmio energetico, in quanto per ottenerle serve comunque l'impiego di energia, quindi il ricliclaggio dei rifiuti, la riduzione degli stessi e il riutilizzo di prodotti concorrono all'obiettivo del risparmio energetico, la Comunità Europea sta discutendo standard industriali-produttivi per ottimizzare l'impatto economico ed ambientale nel ciclo di vita dei prodotti (LCA)

Nella accezione più comune, invece, per risparmio energetico si intende il minor utilizzo dell'energia a nostra disposizione nelle azioni di tutti i giorni, si compie attraverso comportamenti virtuosi ed intelligenti, ad es. spegnendo le luci quando non servono, utilizzare veicoli di bassa cilindrata o anche biciclette o anche andare a piedi o anche stare a casa, in questo senso non c'è limite al risparmio energetico ma è una forma che riguarda più la sensibilità, l'etica e l'intelligenza individuale. In questo comportamento virtuoso ci può essere rinuncia a comfort e/o servizi, ma non necessariamente: comportamenti intelligenti permettono un considerevole risparmio energetico senza particolari rinunce, è necessario conoscere la materia e saper dosare sobrietà, intelligenza ed equilibrio. In sintesi il risparmio energetico ottenibile dai comportamenti quotidiani si può definire come risparmio energetico intelligente, in quanto scatturisce da conoscenza e cultura individuale.

Per favorire il "risparmio energetico intelligente" servono azioni di informazione e sensibilizzazione, quindi serve una promozione culturale poiché i comportamenti quotidiani non possono essere imposti per legge, né sperare troppo che possano essere adottati spontaneamente su larga scala nel breve periodo, anche se ciò è auspicabile e sicuramente sempre più vantaggioso sotto l'aspetto economico e ambientale.
Attuali consumi energetici, fonti primarie e secondarie
Attualmente in Italia, per soddisfare il fabbisogno energetico annuo, si consumano circa 196 Mtep di energia totale, utilizzando diverse fonti primarie, nella tavola seguente sono specificate le quantità di energia per singole fonti, espresse in migliaia di tonnellate equivalenti petrolio, (1 tep = 10.000.000 kcal)

Fonti primarie utilizzate nel 2006
petrolio
metano
carbone
rinnovabili
nucleare
totali ktep
85.297
69.698
17.154
14.231
9.897
196.277
43,46%
35,51%
8,74%
7,25%
5,04%
100%


Le fonti primarie vengono utilizzate per ottenere energia elettrica, energia termica e carburanti, nella tabella sottostante l'attuale situazione, i dati riguardano il contenuto energetico delle fonti primarie necessarie alla produzione e non il puro contenuto energetico delle fonti secondarie ottenute,

Fonti secondarie dalla trasformazione delle fonti primarie, 2006
En. Elettrica
 En. termica
 Carburanti
Usi non energ.
 Perdite
 totali ktep
59.533
77.334
43.747
8.015
7.648
196.277
30%
39,40%
22,29%
4,08%
3,90%
100%

Consumo di energia elettrica,
La tavola seguente illustra la quantità di energia elettrica prodotta da ogni fonte primaria e la quantità utilizzata dai vari settori di consumo

Fonti primarie  e settori di consumo dell'energia elettrica nel 2006
 
industria
residenziale
agricoltura
servizi
perdite
totali %
totali GW

totali GWh

41.166
114.069
16.542
42.272
47.336
100,00%
361.384
comb..fossili
 
 
 
 
 
37,60%
135.868
metano 
 
 
 
 
 
29,48%
106.549
nucleare 
 
 
 
 
 
14,69%
53.083
rinnovabili 
 
 
 
 
 
18,23%
65.884
totali %
39,06%
31,56%
4,58%
11,70%
13,10%
100,00%
361.384